11 marzo, dalla Battaglia dell’Isonzo a Fukushima

1916, 11 marzo

Inizia la Quinta Battaglia dell’Isonzo, su iniziativa del generale Cadorna. Costui cerca di colpire gli austriaci alle prese con i preparativi della famosa Strafexpedition (la spedizione punitiva, progettata da Franz Conrad, verso la pianura veneta). Siamo in piena prima guerra mondiale e il fronte in questione è quello tra l’Impero austro-ungarico e l’Italia. La battaglia terminerà il 19 marzo, con nessun avanzamento da parte dell’esercito italiano e la perdita di 20.000 uomini tra morti e feriti. Tutto rimandato alla sesta battaglia.

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24 agosto: dal generale Curione al terremoto di Amatrice

49 a. C., 24 agosto
Muore in nord Africa, nella battaglia del fiume Bagradas, Curione, generale di Giulio Cesare, impegnato in questi anni nella lotta per la supremazia contro Pompeo. In precedenza i due leader erano, insieme a Crasso, legati dal primo triumvirato romano. Cesare aveva convinto Curione, un esperto tribuno della plebe, ad allearsi con lui, pagando tutti i suoi debiti (circa due milioni e mezzo di dracme). Contro Pompeo, Giulio Cesare perde la battaglia in Africa, ma non la guerra, che lo porterà trionfante per le strade di Roma.

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Il 7 giugno. Dalla “Settimana rossa” al traffico d’armi

1914, 7 giugno
Inizia la “Settimana rossa” ad Ancona, uno sciopero generale organizzato da anarchici, repubblicani e socialisti, che poi si trasformerà in un movimento di rivolta, per tutta la durata dei sette giorni successivi, con la proclamazione della Repubblica anconetana. Protagoniste, tutte quelle persone insoddisfatte della situazione politica e sociale dell’Italia. Sembrava dovesse portare ad una guerra civile, ma a breve sarebbe iniziato un altro conflitto, di proporzioni assai più elevate: la prima guerra mondiale.

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Il 1° aprile. Dall’Impero Romano all’eutanasia

Gaio Giulio Cesare. Scultura in marmo da Tusculo, 45 a.C. circa
Gaio Giulio Cesare

49 a. C.

Impero Romano. Finito il triumvirato con la morte di Crasso, rimangono Pompeo e Giulio Cesare, tornato a Roma in seguito alla conquista della Gallia.
Cesare, divenuto pericoloso agli occhi di Pompeo e dell’aristocrazia romana, non può usare la forza militare, di gran lunga al di sotto di quella a disposizione di Pompeo. Cerca così di farsi strada per altre vie.
Un po’ di diplomazia, un po’ di misericordia (“Clemenza di Corfinio”) liberando alcuni suoi nemici (gli ottimati, vicini a Pompeo).

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Il 31 dicembre, da imperatore Commodo a fuga da Stromboli

192, 31 dicembre
L’imperatore Commodo (al potere: 177-180 con il padre Marco Aurelio e 180-192 da solo), successore e figlio di Marco Aurelio, viene prima avvelenato senza successo (aveva mangiato troppo e così cercò di vomitare, salvandosi senza saperlo) e poi ucciso, la sera stessa, dal capo dei gladiatori, indotto dagli organizzatori della congiura con la promessa di una ricompensa.

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1° gennaio, dai sovrani visigoti alla strage di Istanbul

414, 1° gennaio
Dopo la presa di Roma, da parte di Alarico, il suo successore, Ataulfo, nuovo re dei Visigoti, sposa la figlia dell’imperatore romano Teodosio I, Galla Placida, a Narbona (attuale Francia). La donna era nipote, figlia, sorella e madre di diversi imperatori. Sposando Ataulfo, dopo essere stata prima tenuta in ostaggio, diventa regina dei Visigoti. In seguito alla morte del re torna in Italia e sposa, costretta dal fratello Onorio, Costanzo III. Dal 421 diventa anche imperatrice romana.

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